Peculiarità naturalistiche - Naturalistic peculiarities
Inquadramento geografico
La città romana di Cupra Maritima si trova dove è stata lasciata morire dagli eventi, dal tempo e dal degrado, in contrada Civita di Marano, e si identifica nel nucleo centrale dell’antico ager cuprensis, in posizione centro-orientale del territorio comunale di Cupra Marittima. L’antico impianto urbano romano è situato a nord del centro abitato attuale e, per una parte limitata, le due epoche, antica e moderna, si sovrappongono.
Il Parco Archeologico Naturalistico si dispone su un terrazzamento posto a sud della foce del torrente Menocchia ed elevato di ca. 25 m slm.
Il Comune di Cupra Marittima si localizza nel settore meridionale e costiero della regione marchigiana, in provincia di Ascoli Piceno ed è delimitato a nord dal territorio di Massignano, a sud e a ovest da Grottammare e Ripatransone, a est dal mare Adriatico. Il territorio comunale si estende per circa 5 km lungo la costa e per 4 km verso l’entroterra. L’area ha quote che vanno dal livello del mare fino a circa 260 m slm in località San Silvestro. Morfologicamente il territorio si presenta con una serie di vallate incise e modellate dagli agenti esogeni, poste parallelamente tra loro e ortogonalmente sw-ne alla costa.
Inquadramento geomorfologico
L’intera area geografica cuprense è da considerarsi un bene paesaggistico di estrema rilevanza, come specificato dal “Piano di Gestione sito Natura” della Regione Marche; l’area immediatamente a ovest del Parco è inserita nella “Rete ecologica Marche” e prende il nome di “Boschi tra Cupra Marittima e Ripatransone”. Sin dai tempi più remoti, il territorio collinare fu antropizzato con ville rustiche e vasti terreni destinati alla coltivazione e ai pascoli; oggi è presente un tessuto edificato sparso o isolato all’interno dei coltivi presenti, i quali testimoniano il mantenimento di una vocazione territoriale significativamente improntata sull’agricoltura che convive con formazioni boschive aventi anche notevoli estensioni. Le stesse, seguendo il tracciato del reticolo idrografico, da Ripatransone si spingono fin quasi a ridosso della fascia costiera, trovandosi spesso in situazioni di adiacenza con il tessuto urbano del centro di Cupra Marittima e Grottammare. L’intera morfologia del territorio si presta alla coltivazione di seminativo in rotazione, oliveti, vigneti e altre coltivazioni di nicchia, nonché alla presenza di rari biotipi botanici, quali la Duna Marittima, boschi spontanei di pini, lecci e allori, macchie di garighe e piccole forre di arenaria. Il florido paesaggio collinare spinge ogni anno centinaia di turisti e locali a percorrere sentieri e strade secondarie, denominati “Anelli Piceni”; questi percorsi formano una rete percorribile a piedi o in bicicletta, alla scoperta dell’anima antica di questo territorio denso di bellezza e sacro alla dea Cupra.
Il clima
Il territorio di Cupra Marittima, da un punto di vista fitoclimatico , in relazione al-la vegetazione, presenta alcune difficoltà interpretative in quanto si colloca al limi-te tra la fascia bioclimatica mediterranea e quella temperata. Il clima è classificato da Köppen e Geiger  come mite-umido con una temperatura media nel mese più caldo superiore a 22°. Tuttavia, il microclima cuprense è mitigato nelle ore diurne e notturne non solo dalla brezza di mare, che garantisce una salubrità costante dell’aria, ma anche dalla brezza di terra, dovuta alla particolare vicinanza della macchia vegetativa alla costa e alla presenza di numerose valli a ridosso del breve tratto costiero; queste permettono un continuo ricircolo d’aria e scambio termico tra terra e mare. Il sito in cui ci troviamo, in posizione estremamente ravvicinata al mare e alla foce del torrente Menocchia, ha determinato, in età antica (II-I sec. a.C.) un luogo ideale per la fondazione dell’area urbana e determina, oggi, caratteristiche climatiche che favoriscono particolari associazioni vegetali. Tale contesto, inserito nella fioritura della macchia mediterranea che avvolge l’intera collina dove il Parco si sviluppa, offre numerosi spunti per una visita in ogni stagione dell’anno.
Aspetti naturalistici e vegetazione
A prima vista, il luogo in cui ci troviamo, trasmette un antico sentimento rurale, dato dai colori giallastri, legati al verde sbiadito tipico della flora del territorio. Qui la vegetazione si fa testimone del passare del tempo e la campagna, con il progressivo abbandono della città, nei millenni, ha sostituito strade, ville e templi lasciando affascinanti ruderi a testimonianza dell’antico splendore.
Il Parco Archeologico Naturalistico custodisce, al suo interno, accanto alla ricchezza storico-archeologica, anche un patrimonio vegetale di tutto rispetto che va fatto conoscere, proteggere e valorizzare.
L’area archeologica si localizza in un contesto ambientale di pregio, rappresentato da un’area floristica protetta. Le ripide pendici che sovrastano l’antica città romana sono ricoperte dai residui del bosco mediterraneo, dominato dal leccio, entro cui si rinvengono diverse altre sclerofille tipiche della macchia. Nella prima metà del XIX secolo, furono impiantate le pinete a pino d’Aleppo per consolidare i ver-santi disboscati. Nelle aree circostanti, persistono formazioni residuali della macchia, estesi arbusteti caratterizzati dalla presenza di erica multiflora, lentisco e mirto. In zona sono segnalate anche alcune interessanti garighe con cisti (Cistus) entro cui vegetano diverse specie di orchidee rare. L’area del parco, lasciata incolta da più di due decenni, ha favorito la colonizzazione di fitti popolamenti di tagliamani, una grossa graminacea che in zona viene indicata con l’antico nome latino di Vella (Ampelodesmos mauritanicus).
La vegetazione ruderale, che caratterizza i bordi delle strade che circondando quest’area, è dominata dal macerone (Smyrnium olusatrum), una robusta ombrellifera coltivata negli orti nel periodo romano e medievale come ricercata verdura, forse oggi dimenticata.
Già nel secolo XVI il territorio di Cupra Marittima doveva presentarsi in gran parte coltivato in maniera intensiva e massicciamente antropizzato stando a quanto riferito da Biondo (1558): “Dopo Sorrento e Gaeta, questa (zona di Cupra n. d. A.) è la più amena e più dilettevole di tutta Italia. Pienissima di aranci, vigne, oli-veti e d’altri bellissimi e fruttiferi alberi”. Dopo quattro secoli, Palmerini, in un articolo apparso sulla rivista del Touring Club Italiano in data 07/07/1915 così de-scrive l’area: “Appare la spiaggia nei pressi di Cupra Marittima […] come un paese orientale. Larghi ombrelli di pini, prati verdi gemmati di fiori campestri, giardini di arance e mandarini i cui pomi dorati campeggiano tra il verde cupo del fogliame […]. Persiste tutt’oggi nel territorio, adeguatamente convertita in sistemi di coltivazione efficienti e innovativi, l’antica vocazione agricola, che coesiste con le aree boschive, relegate spesso nelle zone più impervie, scomode o quantomeno improduttive. Il Parco è un vero e proprio paesaggio visivo e olfattivo che si manifesta ad ogni stagione dell’anno; questo luogo, si trasforma per chi lo visita, in un viaggio mistico tra le antiche rovine di una città che custodisce ancora la sua millenaria spiritualità, fonte inesauribile d’ispirazione. Qui, il sapere empirico, con il passare dei secoli si è unito alla scienza moderna, portando alla luce il Parco Archeologico Naturalistico Regionale “Civita” di Cupra Marittima.
Qui di seguito sono elencate le fitocenosi residue e spontanee, arboree ed erbacee, che sono presenti nel Parco Archeologico Naturalistico Regionale “ Civita” di Cupra Marittima:
Coltivazioni residuali: olivo, vite, limone, arancio, fico, prugno, mandorlo, albicocco, caco, pero, gelso.
Essenze arboree spontanee: alloro, pino d’Aleppo, leccio, quercia, sambuco, carpino, acacia, ailanto, canne palustri, rosa canina, rovi, carciofi.
Essenze erbacee spontanee: camomilla, tarassaco, parietaria lusitanica, romice, papaveri,  rucola, asparago, colutea arborescens, ginestra, malva silvestris, edera, convolvulus sepium, plantago lanceolata, recchia pecora (piantagine), plantago major, pantagine, cicoria, orchidee, alaterno, stracciabraghe, vella, lentisco, mirto, erica multiflora, smyrnium olusatrum, cistus, anethum graveolens - Finocchio bastardo.
Bibliografia:
LATTANZI E., Le piante del territorio di Cupra Marittima attualmente usate nella medicina popolare, CEA – Centro Educazione Ambientale Cupra Marittima, 2004.
MANZI A., Il patrimonio vegetale di Cupra Marittima, CEA – Centro Educazione Ambientale Cupra Marittima, 1998.
AA.VV., Ambiente Naturale Piceno, studi e ricerche dei Centri di Educazione Ambientale, CEA – Centro Educazione Ambientale Cupra Marittima, 2001.
CIARROCCHI G., Cupra Marittima, la campagna e la città, Archeoclub d’Italia - Sede di Cupra Marittima, 1999.
DI FILIPPO BALESTRAZI E., Tra terra e mare, tra natura e cultura – gli interventi archeologici del progetto Arcus 2011-2012 a Cupra Marittima, Capponi Editore, 2013.
AA.VV., Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione dal Reader’s Digest – Milano, 1980.
Sitografia:
www.edu.lascuola.it
www.actaplantarum.org
Geographical framework
The Roman city of Cupra Marittima is located where it was left to die by events, time and degradation, in the Civita di Marano district, and is identified in the central nucleus of the ancient ager cuprensis, in a central-eastern position in the municipal territory of Cupra Marittima. The ancient Roman urban layout is located north of the current town and, for a limited part, the two eras – ancient and modern – overlap.
The Naturalistic Archaeological Park is located on a terrace located south of the mouth of the Menocchia stream and raised by approx. 25m above sea level.
The Municipality of Cupra Marittima is located in the southern and coastal sector of the Marche region, in the province of Ascoli Piceno, and is bordered to the north by the territory of Massignano, to the south and west by Grottammare and Ripatransone, and to the east by the Adriatic sea. The municipal area extends for about 5km along the coast and 4km inland. The area has altitudes ranging from sea level up to approximately 260m above sea level in the San Silvestro area. Morphologically the territory presents itself with a series of valleys engraved and shaped by exogenous agents, placed parallel to each other and orthogonally sw-ne to the coast.
Geomorphological framework
The entire geographical area of Cupra is to be considered a landscape asset of extreme importance, as specified by the “Nature Site Management Plan” of the Marche region; the area immediately west of the park is included in the “Marche ecological network” and takes the name of “Woods between Cupra Marittima and Ripatransone”. Since ancient times, the hilly area was anthropized with rustic villas and vast lands intended for cultivation and pastures; today there is a built fabric scattered or isolated within the crops present, which testify to the maintenance of a territorial vocation significantly based on agriculture which coexists with woodland formations which also have considerable extensions. The same go from Ripatransone almost close to the coastal strip, following the route of the hydrographic network, often finding themselves in situations adjacent to the urban fabric of the center of Cupra Marittima and Grottammare. The entire morphology of the territory lends itself to the cultivation of rotating arable land, olive groves, vineyards and other niche crops, as well as to the presence of rare botanical biotypes, such as the Duna Marittima, spontaneous forests of pines, holm oaks and laurels, scrublands of garrigues and small sandstone ravines. The flourishing hilly landscape pushes hundreds of tourists and locals every year to travel along paths and secondary roads, called “Anelli Piceni”; these routes form a network that can be traveled on foot or by bicycle, to discover the ancient soul of this territory full of beauty and sacred to the goddess Cupra.
The climate
The territory of Cupra Marittima presents some interpretative difficulties from a phytoclimatic point of view, in relation to the vegetation. In fact, it is located at the limit between the Mediterranean and temperate bioclimatic belts. The climate is classified by Köppen and Geiger as mild-humid with an average temperature in the hottest month above 22°. However, the Cuprense microclimate is mitigated during day and night hours not only by the sea breeze, which guarantees constant healthiness of the air, but also by the land breeze, due to the particular proximity of the vegetative scrub to the coast and the presence of numerous valleys close to the short coastal stretch; these allow continuous air recirculation and heat exchange between land and sea. The site in which we are located is just a short distance from the sea and the mouth of the Menocchia stream. Even in ancient times (2nd-1st century BC), it was chosen as the perfect place to build a town. Today, it determines climatic characteristics that favor particular plant associations. This context – inserted in the flowering of the Mediterranean scrub that envelops the entire hill where the park develops – offers numerous ideas for a visit in every season of the year.
Naturalistic aspects and vegetation
At first glance, the place we are in conveys an ancient rural feeling, given by the yellowish colours, linked to the faded green typical of the local flora. Here the vegetation bears witness to the passage of time, and, with the progressive abandonment of the city, over the millennia, the countryside has replaced streets, villas and temples, leaving fascinating ruins as evidence of its ancient splendor. Alongside the historical-archaeological richness, the Naturalistic Archaeological Park preserves inside also a highly respectable plant heritage which must be made known, protected and enhanced.
The archaeological area is located in a valuable environmental context, represented by protected floristic area. The steep slopes overlooking the ancient Roman city are covered by the remains of the Mediterranean forest, dominated by holm oak, within which several other sclerophylls typical of the scrub are found. In the first half of the 19th century, Aleppo pine forests were planted to consolidate the deforested slopes. In the surrounding areas, residual formations of Mediterranean maquis persist, along with extensive shrublands characterized by the presence of erica multiflora, mastic, and myrtle. The area also features some interesting garrigue habitats with rockroses (Cistus) within which several rare orchid species grow. Left uncultivated for over two decades, the park area has allowed the spread of dense stands of Ampelodesmos mauritanicus, a large grass locally referred to by its ancient Latin name Vella.
The ruderal vegetation – which characterizes the edges of the roads surrounding this area – is dominated by the macerone (Smyrnium olusatrum), a robust umbellifer once cultivated in gardens during Roman and medieval times as a prized vegetable, perhaps now forgotten. Already in the 16th century the territory of Cupra Marittima must have been largely cultivated in an intensive and massively anthropized manner according to what was reported by Biondo (1558): “After Sorrento and Gaeta, this (Cupra area nda) is the most pleasant and most delightful in all of Italy. Full of orange trees, vineyards, olive groves and other beautiful, fruiting trees”. After four centuries, in an article that appeared in the magazine of the Italian Touring Club dated July 7, 1915, Palmerini de-wrote the area as follows: “The beach near Cupra Marittima [...] appears as an eastern town. Wide pine umbrellas, green meadows studded with country flowers, gardens of oranges and mandarins whose golden apples stand out among the dark green of the foliage [...]. The ancient agricultural vocation still persists today in the territory, adequately converted into efficient and innovative cultivation systems, coexisting with wooded areas, often relegated to the most inaccessible, uncomfortable or at least unproductive areas. The Park is a true visual and olfactory landscape that manifests itself every season of the year; this place is transformed for those who visit it into a mystical journey among the ancient ruins of a city that still preserves its thousand-year-old spirituality, an inexhaustible source of inspiration. Here, over the centuries, empirical knowledge has combined with modern science, bringing to light the Regional Naturalistic Archaeological Park “Civita” of Cupra Marittima.
Below are listed the residual and spontaneous phytocoenoses, arboreal and herbaceous, which are present in the Regional Naturalistic Archaeological Park “Civita” of Cupra Marittima:
Residual crops: olive tree, vine, lemon, orange, fig, plum, almond, apricot, persimmon, pear, mulberry.
Spontaneous tree essences: laurel, Aleppo pine, holm oak, oak, elderberry, hornbeam, acacia, ailanthus, marsh reeds, dog rose, brambles, artichokes.
Spontaneous herbaceous essences: chamomile, dandelion, Lusitanian parietaria, romice, poppies, rocket, asparagus, colutea arborescens, broom, malva silvestris, ivy, convolvulus sepium, plantago lanceolata, recchia pecora (plantagine), plantago major, pantagine, chicory, orchids, buckthorn, stracciabraghe, vella, mastic tree, myrtle, heather multiflora, smyrnium olusatrum, cistus, anethum graveolens - Bastard fennel.
Bibliography:
LATTANZI E., Le piante del territorio di Cupra Marittima attualmente usate nella medicina popolare, CEA – Centro Educazione Ambientale Cupra Marittima, 2004.
MANZI A., Il patrimonio vegetale di Cupra Marittima, CEA – Centro Educazione Ambientale Cupra Marittima, 1998.
AA.VV., Ambiente Naturale Piceno, studi e ricerche dei Centri di Educazione Ambientale, CEA – Centro Educazione Ambientale Cupra Marittima, 2001.
CIARROCCHI G., Cupra Marittima, la campagna e la città, Archeoclub d’Italia - Sede di Cupra Marittima, 1999.
DI FILIPPO BALESTRAZI E., Tra terra e mare, tra natura e cultura – gli interventi archeologici del progetto Arcus 2011-2012 a Cupra Marittima, Capponi Editore, 2013.
AA.VV., Segreti e virtù delle piante medicinali, Selezione dal Reader’s Digest – Milano, 1980.
Sitography:
www.edu.lascuola.it
www.actaplantarum.org